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La narrazione in prima persona di quindici anni di vita nelle acque turbolente dei movimenti antagonisti. Con una prosa da "strada" questo libro ne ripercorre gli universi relazionali nei primi anni Ottanta, infestati da repressione, eroina, mancanza di identità, conformismo. Scorre il no future del "sentimento" punk, l'orgogliosa separatezza dalla normalità, l'occupazione e l'autogestione dei primi centri sociali, la tenace resistenza in piccoli gruppi contro una cappa sociale di indifferenza e di ostilità. Un'esistenza che si concentra negli affetti dell'unica solidarietà possibile, quella di "banda". La lenta costruzione di una cultura alternativa favorita dalla scoperta della musica rap dei neri dei quartieri ghetto delle metropoli americane. Le prime sperimentazioni musicali, l'incontro con il movimento studentesco della Pantera e la conquista di una visibilità sociale. L'esperienza di Onda Rossa Posse prima e di Assalti Frontali poi. I concerti con migliaia di giovani nei centri sociali sparsi in tutta Italia. L'autoproduzione come critica pratica della dilagante mercificazione culturale. La coscienza dell'importanza della battaglia comunicativa in corso tra dominanti e dominati. Una storia raccontata senza concessioni alla retorica ideologica, che si affida solo all'umanità ricca di sentimenti dei personaggi che popolano la parte del mondo giovanile più sensibile e solidale.