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Obiettivo del design applicato all'alimentazione è, da un lato, l'analisi delle forme e delle cerimonie con le quali delle sostanze nutritive sono scelte, elaborate e consumate nell'ambito di pratiche sociali condivise - dal banchetto allo street food, dalla cena di gala al finger food; dall'altro è la ricerca di una sintesi efficace che elabori il gusto, scavi nella coerenza che esiste tra gli alimenti e i loro caratteri e promuova nuove poetiche come è stata l'avventura della eat-art, o inedite forme espressive, come il design Q, il design del cibo pensato alla stregua di una materia estetica. Ma oggi questo obiettivo deve confrontarsi con i mutamenti alimentari in corso legati alle nuove strategie delle culture cerealicole, al diffondersi della produzione di biocarburanti, agli scenari ambientali e climatici che lacerano in modo drammatico la questione del cibo come fonte di piacere e di convivialità. Mentre l'Occidente spinge all'estremo la ricerca sulle forme del cibo, buona parte del resto del mondo si nutre di riso e insetti. Ovunque nel mondo, infatti, il cibo riflette le differenze sociali, mentre nuovi modelli di consumo condizionano i comportamenti acquisiti. Sul palcoscenico delle relazioni sociali si è venuto così a definire un carattere pervasivo del cibo, ormai svincolato della sua semplice missione nutritiva. Questo libro è la storia del cibo che diventa forma e oggi pura estetica, se non nuova frontiera dell'arte.