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Un cultore di studi umanistici non può non salutare con soddisfazione una così consapevole e chiara visione dell'unità dell'indagine storica, che appunto considera le istituzioni giuridiche come una delle forme in cui la civiltà si esprime nel suo corso. Deriva da ciò la necessità, pienamente avvertita dall'autore del libro, di studiare quelle istituzioni al lume di altre fondamentali esperienze politiche e culturali [...]. Aver tenuto presenti queste radici non mai recise ha consentito al dotto giurista di scorgere i segni della continuità tra la cultura antica e la moderna e contemporanea, e di riconoscere la persistente ispirazione 'platonica' di politici e filosofi quali Gaetano Filangieri e Silvio Spaventa e per converso di segnalare le contraddizioni o le connesse deviazioni da cui è turbata quell'area che in antico fu illuminata da pensatori come Pitagora e Parmenide e da vati come Empedocle.