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La storia delle città, quale ne sia o ne sia stata la dimensione, soprattutto a muovere dal Medioevo, è segnata prevalentemente dai membri delle famiglie patrizie, che non solo hanno dato lustro e onore ai propri casati, ma anche hanno contribuito significativamente allo sviluppo della comunità e inciso sulle forme del governo, del quale divenivano protagonisti per virtù del loro prestigio, delle loro ricchezze e del conseguente potere politico esercitato nelle assemblee comunali. Così è per Faenza, città intorno alla quale molto è stato scritto fin dall'età dei codici manoscritti, specie in riferimento alla grande perizia nell'arte della ceramica, agli artisti che vi operarono, così come al nascere dei palazzi patrizi che ne definirono il volto. E tuttavia, non è esistita fin qui una sola monografia dedicata alle famiglie illustri faentine. Se per necessità di chiarezza questo libro si struttura in base a un preciso ordine genealogico, non intende tuttavia proporsi come un manuale di araldica faentina. Non vi sono infatti descritte solo le famiglie insignite di titoli nobiliari o quelle ascritte al patriziato: vi figurano anche i casati i cui membri - pur non avendo ricevuto titoli da parte delle signorie o dei vari governi - legittimano la loro presenza a ragione della loro azione, delle opere nate per loro merito ed entrate a far parte del patrimonio faentino, contribuendo in tal modo ad arricchire la storia, il patrimonio e il volto di una delle maggiori città della Romagna.