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La poesia di Lara Stacchini vive nell'eterno presente dell'amore, che fagocita del passato e del futuro le gioie e le attese, i turbamenti e le sofferenze: un amore che si spoglia delle ali e della purezza trasformandosi in una esplosione di passioni colme insieme di sensualità e di tenerezze: "ti vivo ogni giorno / nei colori di una farfalla e nella sua pace / quando si posa sul bocciolo di un fiore, / ti vivo nel bel canto di un usignolo d'estate, / nei profumi intensi del mare / che sanno di vita e di ore di felicità». Lara canta l'amore a trecentosessanta gradi. Sacro o profano, magnifico o tormentato, perduto o ritrovato, e sempre anelato: un amore che non conosce l'oblio, anche e soprattutto nel dolore della perdita, appunto nelle spine che sempre reca con sé [dalla presentazione di Loris Pasini].