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Come si sa, le città cambiano giorno dopo giorno come organismi viventi. Anche Cesena è cambiata, negli ultimi decenni, e solo guardandosi indietro, come l'autore ci invita a fare, si può capire la portata reale e sentimentale delle mutazioni. Se nel suo libro precedente "Il sapore del mattino", Riccardo Gut ha rievocato i ricordi d'infanzia, in questo suo nuovo libro, sono gli anni '50, '60 e '70 ad essere portati sulla scena, gli anni che lo videro bambino, ragazzo e poi adulto lungo le strade della città dove oggi non abita più ma che è rimasta sempre nel suo cuore. Di questa sua città, l'autore non traccia una mappa sociologica o una serie di bozzetti impressionistici, con aneddoti, figure e macchiette scontate o immediatamente riconoscibili, bensì cerca di penetrare nel significato più profondo che "cose" e "persone" da lui incontrate hanno acquistato nel tempo, simboli e tappe non solo delle sue esperienze soggettive, ma di una realtà più vasta, dove i confini e l'identità di una città si perdono nel mistero di ogni avventura umana.