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Questo viaggio tra i sapori e la storia della Romagna e della Estremadura documenta l'incontro tra studiose appartenenti a generazioni diverse e a vicende culturali lontane tra di loro: sfere che s'intersecano nello spazio della tradizione romagnola, di una cucina di terra, contadina, padronale e mezzadrile, propria a Maria Pia Fabbri, romagnola di Forlì; una cucina riconosciuta e accolta come familiare da Anabela Ferreira, portoghese di Lisbona, anche grazie alle sovrapposizioni con la cucina portoghese dalle antiche radici rurali e contadine, aperta verso l'oceano. Le narrazioni si dispiegano all'unisono, ai ritmi del tempo agrario che scandisce il calendario della mensa, sotto lo sguardo del sole e della luna. Così avviene per il "pane" e il "vino"; la "piada" e i "formaggi"; le "minestre" di Romagna e i "primi piatti" dell'Estremadura; la "carne" e il "pesce"; i "dolci" e le "marmellate", le "spezie" e i "liquori". L'indagine comparativa si traduce nella celebrazione del cibo "felice" della convivialità, che attraverso l'affabulazione di ricette e ingredienti, procedimenti e gesti proietta la mensa familiare verso paesaggi regionali e nazionali, europei e internazionali.