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Dopo le liriche di "Ansia di infinito" (2006) e le prose di "Una strada un paese" (2009) - opere di un poeta-contadino pienamente consapevole della parola poetica e delle sue magie - Pietro Baravelli ci propone ora una collana di riflessioni intorno al significato del vivere, brevi novelle esemplari, divagazioni e approfondimenti sugli uomini e sul loro destino, e infine secondo una disposizione che si muove tra realismo e poesia - la rappresentazione della natura, degli animali e delle piante, il cui universo costituisce il mondo che più propriamente è vicino a questo uomo dei campi, attento alle voci di ogni e diverso essere vivente. Nasce così un libro denso di umanità e di pensiero, nella rapidità di una scrittura di cordiale immediatezza.