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Tullio Campana rievoca i tempi dell'infanzia, dell'adolescenza e della prima giovinezza, e cioè la decisiva età della nostra formazione, quando, come è proprio di ogni essere umano, si vivono esperienze mitiche, capaci di definire una volta per sempre quel che per sempre saremo: per Tullio, ad esempio, le campagne sulle colline romagnole nei tempi favolosi della mietitura, e poi la stornellatrice di una storia e di un destino struggenti, infine la guerra...Ne nasce un libro luminoso, che ci riconsegna un altro universo, disperso dal tempo: un paese nel cuore sonnolento della pianura romagnola; la guerra in Albania, destinata a ferire crudelmente il cuore degli uomini anche nell'incanto d'acque e di montagne delle Bocche di Cattaro; infine, il ritorno nel paese della nostra infanzia, che fu il paese del mito e che si fa ora il luogo della ricostruzione, del tempo della pace, della storia che - al tacere delle macchine da guerra - riprende il suo cammino.