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"Nell'arco di un decennio, o poco più, 1999-2010, la giovanissima Annalisa Teodorani, lontana dai clamori delle grandi vie della comunicazione letteraria, ma nell'alveo consapevole e pulsante di una delle migliori couches della poesia mondiale, e oltremodo seguita affettuosamente da lettori di rango (da Gianni Fucci a Pietro Civitareale, da Narda Fattori a Gianfranco Lauretano, da Andrea Brigliadori a Caterina Camporesi, a Gianfranco Miro Gori e Franco Casadei), dal suo laboratorio appartato e molto discreto sulle opere e i giorni, ci offre un terzo dono della sua poesia. Nell'attuale palinsesto della poesia contemporanea, Annalisa Teodorani potrebbe apparire, per le sue scelte di campo, come un meteorite precipitato sul parterre della poesia italiana. Il lettore paziente e curioso, potrà invece coglierne le domande, le inquietudini, i dubbi attivi di una giovane donna, di un poeta autentico, molto consapevole dei propri mezzi espressivi, e molto deciso nella sua appartenenza linguistica e tematica radicali. Nei suoi versi ci racconta di un mondo, della sua voce e dei suoi silenzi, che molto ha da dirci, e che ci riguarda un po' tutti da vicino." (Manuel Cohen)