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È possibile insegnare a disabili gravi senza saperli immaginare diversamente? Si può parlare a un bullo senza avere la capacità di proiettarlo fuori dalle dinamiche di gruppo? E ad un ragazzo geniale, come rivolgersi? Quali parole usare? Lorenzo da Mestre, professore di sostegno di Ricky, un ragazzo disabile grave, con il "Manuale wagneriano per la disabilità", riesce a creare un percorso di vita nel quale il suo alunno viene coinvolto in un'incredibile metamorfosi. Solo la sensibilità wagneriana di Lorenzo da Mestre consente questo passaggio. Per Giuseppe Sinopoli "Wagner è la resa di Freud in musica". Nel wagnerismo c'è tutta quella filosofia della vita che, partendo da Schopenhauer e passando per Nietzsche, permette di comprendere gli archetipi interiori dell'uomo moderno. Gli attributi divini degli eroi wagneriani, potrebbero essere diagnosticati come patologie, come disabilità se non interpretati attraverso uno sguardo filosofico-estetico. Tutti noi siamo disabili ed è la nostra percezione degli altri che ci consente di vederci diversamente. L'esperienza wagneriana è un'esperienza molto forte, una vera e propria droga, una malattia - dice Nietzsche - da cui è affetto lo stesso Lorenzo da Mestre. Quale diagnosi per un wagneriano? Dopo la lettura di questo libro sarà ancora possibile non essere wagneriani?