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Mauro Manica ci invita a entrare nelle stanze di analisi di alcuni tra i più noti e illustri psicoanalisti, partendo da Freud per arrivare ai protagonisti contemporanei della psicoanalisi. Non si tratta però di una visita guidata nel museo della terapia psicoanalitica, bensì dell'invito a partecipare a un incontro umano, profondo che si realizza attraverso il lavoro psicologico inconscio della coppia analitica (illustrato anche dalla presentazione dettagliata di un caso clinico da parte dell'autore). In alcuni capitoli gli psicoanalisti presentati nel testo compaiono come terapeuti, in altri come i pazienti che a loro volta si sono trovati a essere. Ma, in ogni caso, il contributo della clinica è utilizzato per mostrare la specificità dell'ascolto e della cura analitica. Una specificità che non può prescindere dal riconoscimento dell'inconscio come funzione psicoanalitica della personalità. Oltrepassando la concezione tesa soprattutto a svelare le dinamiche inconsce (i contenuti rimossi), si arriva a considerare come l'inconscio (ed emblematicamente il sognare) sia una forma di lavoro psicologico indispensabile allo sviluppo della mente.