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Nella fondazione della Psicoanalisi Freud abdicò presto all'ideale di studiare il funzionamento mentale su una base neuro-biologica, per i limiti che lo sviluppo delle scienze di allora imponevano. Come conseguenza Freud si diresse a studiare l'organo mentale attraverso strumenti e categorie eminentemente psicologiche. Conservò un elemento derivato dalle scienze biologiche, facendone il fulcro della sua costruzione: l'Istinto. Freud aveva fatto propria la lezione del padre dei biologi, Darwin che aveva individuato negli istinti e nella psicologia comparata due osservatori privilegiati per lo studio della mente umana. L'attuale sviluppo delle Neuroscienze e in particolare delle Neuroscienze Affettive, termine coniato dal neurobiologo Panksepp, riprendono questo dialogo di cui significativa espressione è la Neuropsicoanalisi, paradigma di ricerca che riunisce psicoanalisti e studiosi che si riallacciano idealmente al Freud di "Un progetto per una psicologia scientifica". Da qui la rilettura neuropsicoanalitica di alcuni fenomeni psicologici (la sessualità, il piacere, il sogno), sociali (la pornografia), psicopatologici (i disturbi dell'apprendimento e dell'attenzione, l'anedonia). Prefazione di Mark Solms.