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In stanza di terapia "si gioca" su più piani con i pazienti, si va dall'utilizzo del gioco (dei giochi) in seduta alla scoperta del gioco familiare (al tipo di gioco che giocano i membri della famiglia), delle trame familiari e della danza della coppia. Questo è l'esercizio che ho cercato di portare avanti in questo libro attraverso la terapia di un mio paziente: un buon giocatore di scacchi, professionale ed esperto. È il racconto di una terapia individuale condotta con un approccio relazionale ed interpersonale, tesa alla ricerca di una teoria che connettesse la messa in atto dei modi di fare problematici di Fabio al desiderio di prossimità psichica con le sue figure di attaccamento. Il paziente è riuscito a bloccare i suoi modi di fare disfunzionali solo quando ha potuto rinunciare alle antiche lealtà con "la famiglia che si portava nella testa" e per raggiungere questo risultato c'è stato di grande aiuto il gioco degli scacchi, attraverso i continui riferimenti alle sue "partite relazionali". Da questa terapia e "rileggendo" le regole degli Scacchi ho tratto poi altre considerazioni, utili nel lavoro con le coppie e le famiglie e di cui parlo nell'ultimo capitolo.