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«Incontrarsi o dirsi addio? A partire da questa domanda abbiamo provato, in questo volume della collana Psiche, a scattare alcune istantanee dello stato del rapporto tra psicoanalisi e psichiatria. Siamo partiti dalla constatazione di come nella seconda metà del secolo scorso si sia sviluppato un importante patrimonio di conoscenze grazie all'incontro tra queste due discipline. In Italia, anche in virtù dei radicali cambiamenti realizzati dalla psichiatria istituzionale, gli ambiti nei quali questo incontro si è realizzato sono stati quelli delle patologie gravi, della psicosi schizofrenica (soprattutto nelle loro evoluzioni croniche), della riabilitazione, delle dinamiche istituzionali, del lavoro di manutenzione del gruppo curante e del ruolo della supervisione psicoanalitica. Ogni psichiatra-psicoanalista, ma auspicabilmente anche ogni psichiatra e ancor più ogni psicoanalista, dovrebbe avere ben presente il Thesaurus di conoscenze nato dall'incontro tra psicoanalisi e psichiatria in quegli anni. Un incontro che, a differenza del lavoro di questi ultimi anni che si è sviluppato più in silenzio e nell'ombra, ebbe allora vasta risonanza, declinandosi in una serie di esperienze che rappresentano dei veri e propri prototipi di un proficuo lavoro comune. Al ripensamento e alla messa a fuoco dei fondamenti di questa "base sicura" è dedicata la sezione "A partire dalla psicosi": la psicosi schizofrenica, a cominciare dalla sua versione manicomiale, ha rappresentato il primo terreno di lavoro comune nelle istituzioni dal quale ha preso l'avvio un rapporto più complesso di cui è necessario oggi delineare le tappe successive. Quale è oggi lo stato del rapporto tra psicoanalisi e psichiatria? Esistono ancora i presupposti per un lavoro comune o invece è necessario "dirsi addio"? Attraverso quali canali passa un eventuale lavoro comune? Intorno a quali problemi clinici e istituzionali si va organizzando questo lavoro? Come fa uno psichiatra-psicoanalista a tenere in contatto la sua formazione e attività clinica di psichiatra con quella di psico-analista e viceversa? Queste ed altre domande ci hanno guidato nel pensare la composizione di questo volume.» (Mario Rossi Monti)