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Quando il Tribunale dei Minori decreta l'allontanamento dalla famiglia, le Comunità assumono un ruolo determinante offrendo un ambiente protettivo, per promuovere e supportare l'assolvimento dei compiti evolutivi, quando la famiglia non è nelle condizioni di poterlo fare. La loro presa in carico viene effettuata attraverso la figura dell'educatore professionale, che si assume quotidianamente il rischio e la responsabilità di porsi come adulto significativo. In questo contesto gli educatori si ritrovano ad affrontare diverse criticità: Problematiche emotive legate al minore: i loro vissuti sono di profonda ambivalenza, rabbia, paura e angoscia; il livello di vicinanza e contatto continuo da parte degli educatori determinano un coinvolgimento emotivo e affettivo. Problematiche organizzative: gli educatori dovendo ricoprire molteplici funzioni operative, determinano un'atmosfera di confusione. Problematiche legate alla tipologia di minore: minori con vissuti post-traumatici, con abusi e maltrattamento sono assegnati a Comunità non formate a gestirli emotivamente. Problematiche legate a percorsi formativi carenti e/o assenza di supervisione.