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La guerra non è un affare solo militare. Sradica e annulla comunità. Priva dei diritti elementari interi popoli coinvolgendoli in un dramma senza fine. Case distrutte, famiglie smembrate, fughe improvvise. È questa la tragedia umana che attraversa le genti quando la Grande Guerra entra nelle case, devastando i legami familiari e imponendo un allontanamento forzato. Donne, vecchi e bambini, catapultati in prima linea, diventano protagonisti inermi e silenziosi di una fuga dalla violenza alla ricerca della pace. Senza una meta, senza cibo, senza vestiti. Le profughe fuggono dal loro microcosmo, viaggiano in tutte le regioni d'Italia, soffrono, perdono i figli. Il mondo femminile acquisisce un potere decisionale mai avuto prima; l'angelo del focolare scompare per lasciare posto a una donna che ha nelle proprie mani il destino della famiglia. E i bambini, in un tempo che non comprende, né lascia spazio all'infanzia, diventano all'improvviso adulti. La guerra ridefinisce regole e valori, cancella l'identità della gente che abita a ridosso del conflitto. La memoria di questo popolo, semplice e umile, dà finalmente respiro a una narrazione storica accantonata o chiusa nel cassetto per troppo tempo.