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Sospese sul limite che separa e spesso riunisce il riso e il pianto, queste sinuose liriche sono gremite di colori, soffi, entusiasmi e dolori. "Prima era l'aria mossa dalle tue mille corse. Ora è la terra pesante di vita, che sprigiona il colore di esili fiori. "Come un vento di primavera bizzarro e volubile, esse si basano sul paradosso che fa della leggerezza d'intenti uno strumento per palesare gli elementi tragici dell'esistenza. Mossa da un istinto pervicacemente brioso, l'autrice affida a elementi concreti quali luci, fiori, persone, animali e oggetti, la vocazione simbolica dei suoi esercizi compositivi.