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Vittime, destinate all'oblio oppure ribelli, sopravvissute condannate al silenzio o resistenti e fiere, sono questi i profili delle "marocchinate" raccolti da Stefania Catallo in brevi e dense interviste che costituiscono il cuore di questo libro. Il vissuto di alcune delle tante donne che subirono le violenze da parte dei goumiers, al seguito del V corpo d'armata francese del Generale Alphonse Juin nel maggio del 1944 in Ciociaria, emerge prepotente in tutta la sua drammatica verità. Il tutto a mostrare come ancora oggi il dolore di quegli accadimenti sia ben persistente nella mente e nelle anime nonostante lo scorrere del tempo e la "ragion di stato". Sul dramma delle "marocchinate" sopravvissute ad una tragedia che ebbe proporzioni immense, si pensa infatti che furono 20.000 le donne violentate dai goumiers soltanto nel basso Lazio, calo' un velo di oscurità già all'indomani della fine del secondo conflitto mondiale. Un velo spesso che nemmeno l'intervento della deputata Maria Maddalena Rossi, i cui atti parlamentari rappresentano sono posti a mo' di conclusione nelle ultime pagine di questo testo, riuscì a squarciare.