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Agli inizi del Novecento nacque in Russia il mito di Vera Komissarzevskaja (1864-1910), l'attrice dai grandi occhi tragici, adorata dall'intelligencija e amata dal popolo. Protagonista eccezionale della scena teatrale russa suscitò scandalo e ammirazione al suo debutto ai Teatri Imperiali nel 1896 per la naturalezza della sua recitazione. Fondò nel 1904 a Pietroburgo il Teatro Drammatico e si oppose al monopolio instaurato da Stanislavskij per contrastarla. Lottò contro il regime zarista in difesa delle vittime dei pogrom e della fallita rivoluzione del 1905 abbracciando il socialismo. La sua ricerca di nuove forme espressive fu punto di riferimento per i registi e gli attori russi del Novecento. La vita e il percorso artistico sono stati ricostruiti attraverso una ricerca, condotta in Russia su documenti e materiali inediti in Italia, molti dei quali ignoti anche in Occidente.