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Nel suo saggio Paola Culicelli accompagna il lettore nella galleria di immagini femminili che abitano l'universo dannunziano, investendole di una luce nuova e svelandone la segreta profondità. Da Persefone a Fedra, dalla driade a Leda, dalla donna androgina di reminiscenza leonardesca alla femme fatale, dalla bellezza dormiente alla Grande Madre, l'epifania muliebre in d'Annunzio si rivela una proiezione archetipica dell'anima, e non una superficiale riscrittura del mito classico. Come insegna Jung, nell'uomo l'Archetipo dell'Anima assume la forma di un donna ideale, mentre nella donna si presenta come un'imago virile. Similmente in d'Annunzio il personaggio femminile è uno specchio di vanità in cui l'uomo può riflettersi, e insieme un pozzo in cui può immergersi, tra ricerca di sé e cupio dissolvi.