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Lo pseudo-Dionigi tiene a mettere in rilievo una concezione dell'Eucarestia più che come sacramento permanente del corpo e del sangue di Cristo (le specie sacramentali), come azione liturgica complessa nel corso della quale il Cristo è reso presente e distribuito al popolo santo, ossia il sacrificio della santa messa. Ciò che all'autore sta a cuore di evidenziare più di tutto è il significato profondo di questa liturgia simbolica, ossia ciò che vi si compie di particolare e di fondamentale. Per scoprirlo lo pseudo-Dionigi parte, da buon platonico qual è, dal linguaggio corrente. Tre nomi servono dunque a designare la santa messa: comunione (koinMnía), riunione (sýnaxis) ed eucarestia (eucharistía).