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Moni Ovadia è celebrato come uno dei maggiori artisti dello spettacolo contemporaneo in Italia. Riconoscimenti quali il premio Ubu per la sperimentazione su teatro e musica nel 1996, due lauree honoris causa nel 2005 e nel 2007, il premio De Sica per il teatro nel 2010 sono testimonianze del suo valore. La sua attività si è svolta in diversi ambiti: dalla musica come interprete e come produttore alla scrittura saggistica (numerosissime le sue pubblicazioni), dalla radio a interpretazioni cinematografiche, dal giornalismo allo spettacolo. Qui, in oltre venticinque anni, ha esplorato drammaturgia, regia, danza, recitazione, canto e la direzione pluriennale del Mittelfest di Cividale del Friuli. Ma ciò che lo contraddistingue, agli occhi del pubblico italiano, è l'aver dato visibilità al mondo culturale dell'ebraismo est-europeo, soprattutto attraverso la riproposizione del repertorio klezmer con il concorso dei musicisti della TheaterOrchestra e della Stage Orchestra. Il patrimonio dell'ebraismo che si esprimeva in yiddish è la vasta costellazione che nelle sue opere assume consistenza e vita.