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L'autore, maestro elementare, fornisce in questa raccolta una serie di quadretti idilliaci dipinti con versi d'immediata freschezza e profonda poesia. L'amore, il godimento della natura, i sentimenti umani sono espressi con un linguaggio poetico frutto incontaminato del contatto quotidiano con l'infanzia. La fanciulla che "sciabordava i bioccolidi lana", nella Fanciulla del Lete, i quadretti di vita dipaese e le riflessioni personali hanno il ricordo dell'infanzia nel cuore e nella mente. Non a caso il sentimento di dolore presente in "Una lapide a Budapest" è rivolto ai bambini come autentici depositari sia delle gioie che dei dolori della vita.