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Il genio visionario di Michelangelo Antonioni all'inizio degli anni '70 ci suggeriva la direzione che il mondo del consumo e del capitalismo avrebbe potuto prendere. Il finale di "Zabriskie Point", con il terrificante e prolungato urlo di Roger Waters in sottofondo, ci mostra un'unità, una casa, che va in frantumi a seguito di un'esplosione. Nel tentativo di inseguire ogni imperdibile frammento di quella casa esplosa, il nostro modo di consumare ha preso direzioni isteriche e multiformi, moltiplicate fino a tendere all'infinito dall'energia apparentemente inesauribile dell'innovazione tecnologica degli ultimi quindici anni. I nostri modi di consumare e di fruire di tutto ciò che gira intorno ai consumi sono stati rivoluzionati e sono essi stessi rivoluzione. Questo volume vuole essere un frammento di una riflessione su come consumiamo e percepiamo le vie linguistiche dei nostri bisogni, frammento che rincorre altri frammenti fatti di linguaggi, nomi, forestierismi, retorica, marketing, marchi.