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"Shengue la tartaruga" è un racconto attuale, anello di congiunzione tra l'autore, l'Africa, lo spirito e l'esperienza vissuta. Una sottile linea spirituale percorre l'intero romanzo, in cui lo scrittore descrive con minuzia le esigenze e le ingiustizie che i bambini di strada africani sono costretti a sopportare per poter crescere, resistere, ma soprattutto vivere in una "civiltà" che tenta di soffocarli. A questo punto chi è Shengue? È la voce dell'umanità che urla in silenzio ai piedi di un marciapiede lurido per renderci partecipi di una realtà non troppo distante dalla nostra; è l'uomo che vediamo a terra girando l'angolo di una strada o quando corriamo per prendere la metro che ci porta a lavoro. Shengue è in Africa come a Roma, Shengue è il senso, il respiro dell'amore, il soffio della speranza ed il cuore di chi tenta di fuggire per salvare ciò che più ama.