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Ormai da troppi anni si sente ripetere la solita cantilena: "Il genere horror in Italia è morto!"; una frase frustante che comunque non rispecchia quella che è la realtà.E' vero, paragonare i tempi attuali agli anni in cui artigiani come Bava, Fulci, Deodato, Lenzi, Freda, Argento, Margheriti, Massaccesi e molti altri ancora lavoravano nel settore regalandoci pellicole che sono entrate nella storia, è azzardato: erano anche altri tempi, ma sopratutto era anche un tipo di cinema che ora non c'è più. Oggi le difficoltà sono molte: se è vero che chiunque, grazie al digitale, può cimentarsi in progetti a zero budget, è altrettanto vero che l'ostacolo principale è poi quello di riuscire ad avere una buona visibilità. A volte non basta essere bravi, questa è cosa nota; la vita va cosi, e il cinema non sfugge a questa regola.