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C'è una storia che attraversa la cultura dalla fine dell'Ottocento a oggi ed è fatta di parole, poesia, musica, pittura e canzoni. Una storia di personaggi deflagranti e intento artistico alto - da Toulouse-Lautrec a Cochi e Renato, da Giorgio Gaber a Filippo Tommaso Marinetti, da Manet a Dario Fo, passando per Enzo Jannacci, Paul Gauguin e molti altri - che ha prodotto capolavori artistici assoluti, sperimentando nuovi linguaggi alimentati da un sano ribellismo delle idee. È la storia del cabaret, che in Italia non è mai stata raccontata e che dimostra che questo genere non ha niente a che vedere con i comici, anche se nel cabaret si ride, e che non è solo un luogo e una forma di spettacolo: il cabaret, infatti, è una delle più evolute manifestazioni di quella che potremmo definire "arte ribelle", frutto di un'indole libertaria e figlia irriverente del libero pensiero, da sempre ribollente nell'underground della storia dell'umanità. Prefazione di: Enrico Intra, Roberto Carusi, Tinin Mantegazza e Roberto Brivio. Postfazione di Saverio Raimondo.