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"Nella penombra la lama si avvicinò minacciosa alla gola. La giugulare pulsava. La mano che impugnava la lama ebbe un attimo di esitazione: Le basette glieleaccorcio un po'?" Scrivere gialli che si leggono in meno di un minuto è come sparare alle copertine di cartone che popolano librerie e biblioteche: saranno le perizie balistiche a stabile l'entità dei danni provocati a un genere letterario tanto diffuso e amato. D'altra parte l'ironia e il noir viaggiano sempre a braccetto, l'umorismo e il macabro si sono fusi nello humor nero: la letteratura non di genere ne ha attinto a piene mani, per non parlare del teatro. E pure la storia del cinema è zeppa di battute ciniche e dialoghi folgoranti, soprattutto laddove i generi si mischiano. Suspance e umorismo hanno come denominatore comune lo spiazzamento dello spettatore e del lettore, ma affinché questo accada è indispensabile un'altra caratteristica: la sintesi, dono fondamentale per chi affronta grandi sfide. Come Fabrizio Canciani, scrittore e artista del teatro-canzone, che ha attraversato vari modi dell'espressione artistica e qui affronta la sfida più alta: sciogliere nell'acidcorrosivo della comicità il genere noir.