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Quest'opera che leggendola si rivela di un tono che muove al sorriso, tono del resto preannunciato dall'epigrafe che la precede: "Nel quale (poema) vi sono dei lunghi viaggi, ecc. ...", rientra nel filone di quelle che Saint-Martin chiamava nel suo libro "Il mio ritratto storico e filosofico" (art. 316), "alcune opere di gaiezza" alle quali si era "divertito" nei suoi "tempi di libertà di spirito", ma che poi, di queste, "Il Coccodrillo" fu la sola ad essere realizzata. E con questo tono, sembra quasi voler in un certo senso attenuare la drammaticità degli eventi di cui in essa si parla, e cioè "La guerra del bene e del male accaduta sotto il regno di Luigi XV", ma in realtà del suo successore Luigi XVI, visto ch'essa prefigura la Rivoluzione francese.