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Il popolo tributa grandi onori a san Giuseppe. Gesti, riti, fede che non sono frutto di spontanea e semplice fede popolare, ma diretta emanazione di un documento scritto, secondo il quale sarebbe stato proprio Gesù, che ama definirsi "il figlio prediletto" di Giuseppe, a dare indicazioni su come onorare degnamente la memoria del padre putativo. Un santo che, secondo l'apocrifo "Storia di Giuseppe il falegname", non morì il 19 marzo ma il 26 del mese di Epep, giorno della resurrezione di Osiride e capodanno per gli antichi Egizi, all'età di centoundici anni. Vecchiaia messa in dubbio da alcuni cristiani. Papa Giovanni Paolo II ne proclama la gioventù. In questo studio anche il testo integrale di S. Alfonso de' Liquori: Rosario dei sette dolori e allegrezze di San Giuseppe, la riduzione teosofica di eventi e numeri e alcune immagini votive della collezione di Giuseppe Pitrè.