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"Il fango, la neve, il marmo" è il racconto dell'orrore della guerra, del candore degli ideali e della lucentezza dei sentimenti e infine, della fredda marmorea indifferenza del fato rispetto alle vicende individuali. L'autore ha sentito il bisogno di romanzare, in chiave storica, eventi drammatici la cui eco risuona ancora nel ricordo, anche se sempre più lontano, di un tempo che pretende di archiviare la Storia perché troppo preso da un presente rinchiuso in un labirinto senza mete e senza riferimenti. Alberto Adotti ha sentito il bisogno di ricordare il Milite Ignoto di Roma e quelli di Aquileia affinché essi non rimangano tali, imprigionati nelle retoriche di parte e nel buio della memoria. Prefazione di Lorenzo Del Boca.