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E se stessimo solo dormendo? Se la scelta non fosse altro che la proiezione di una decisione cosciente? L'esercizio di un intelletto a riposo? Se l'attrito dei corpi di cui facciamo esperienza tutti i giorni in una strada affollata, in un megastore straripante, in una qualsiasi scena di vita sociale, ci apparisse indigesto per la semplice reazione dell'Io impegnato e restare uno e uno soltanto? Se dovessimo decidere a cosa dare dignità, se alla violenza del contesto che ci circonda o alla nostra, amministrata sommariamente contro qualsiasi entità, principio, concetto, individuo si provi a limitare il nostro spazio, a chi la concederemmo? Cosa c'è di più puro dell'istinto di un'idea? Cosa sta dentro e cosa sta fuori? A cosa serve davvero il Tempo? Ognuno vorrebbe privarsi del guinzaglio dell'etica per provare l'ebbrezza di essere libero a discapito di chiunque altro. Qui è possibile. Quantomeno qui è concesso guardare lo sconfinato, lisergico, multicolore e onesto panorama della follia dagli occhi di chi è titolato a rivendicarne la totale appartenenza: tu?