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A Gaugamela, il 1° ottobre 331 a. C. sono di fronte e si danno battaglia Alessandro Magno e i persiani di Dario III, con quest'ultimo costretto alla fuga malgrado un esercito numericamente superiore. Sisigambi, madre di Dario, assistette prigioniera alla sconfitta. La sua fu una prigionia regale, poiché Alessandro la trattò come una madre e come una madre poco a poco Sisigambi comincia a sentirsi nei confronti del conquistatore. La battaglia produsse nei coevi occidentali un immaginario che si cristallizzò nei secoli, giocando un ruolo-chiave nella deformazione dei fatti, alimentato dalla storiografia a seconda del condottiero o del popolo da compiacere. La battaglia, osserva Plutarco, provocò la caduta definitiva dell'impero persiano e Alessandro riuscì a unificare Oriente e Occidente, secondo il disegno degli Achemenidi. Sisigambi fu testimone della scomparsa della Persia quale grande potenza del mondo antico, ma che lasciò una eredità culturale incancellabile. E alla morte in giovane età di Alessandro, la regina Sisigambi non volle più vivere, non riuscendo a superare il dolore per la scomparsa di suo "figlio".