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Questo libro ripercorre le vicende dell'aristotelismo latino tra la metà del XIII e la metà del XIV secolo. Richiamando le dottrine dei principali pensatori di questo periodo, tra cui Alberto Magno, Tommaso d'Aquino, Sigieri di Brabante, Enrico di Gand, Duns Scoto, Walter Burley, Guglielmo di Ockham e Giovanni Buridano, viene messa in luce l'evoluzione dell'influenza delle teorie aristoteliche sulle singole discipline in cui si articola il sapere tardomedievale. Di questa evoluzione si mostra come essa da una parte rispecchi i cambiamenti in atto nella società europea del tempo e dall'altra sia sempre in rapporto dialettico con le trasformazioni parallele della tradizione platonica. Il quadro che ne risulta conferma la grande vivacità intellettuale del secolo studiato.