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Uscito in Russia nel 1917, "Picasso e dintorni" è il primo studio monografico su uno dei più importanti artisti del Novecento. Quasi ignorato all'epoca, negli ultimi decenni il libro è stato scoperto e apprezzato dai massimi esperti di cubismo. Si tratta di un'opera eccentrica, divisa in due parti: una raccolta di riflessioni aforistiche non solo su Picasso, ma anche su estetica e sociologia dell'arte; una trattazione sulla tecnica espressiva del pittore nella sua evoluzione dal 1900 al 1914. L'autore del saggio sostiene l'eccezionalità delle soluzioni estetiche di Picasso nel contesto delle avanguardie, a differenza degli interventi dell'epoca sul cubismo (su tutti, quelli di Soffici e Apollinaire), e al tempo stesso esalta la bellezza delle sue sperimentazioni più estreme, in polemica con le pessimistiche interpretazioni metafisiche di Berdjaev. Corredata da un ampio commento, questa edizione mira a offrire per la prima volta al pubblico italiano un testo di rilievo nella critica cubista, oltre che un'opera poco nota dell'«Età d'argento» della letteratura russa.