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È "L'anfora dei giorni" il titolo scelto per questa raccolta di Gino Zanette con poesie tutte inedite, alcune recentissime e altre, più datate, che non avevano trovato spazio nelle precedenti pubblicazioni della sua pluriennale attività artistica. Un'anfora, recipiente primordiale di beni preziosi, come lo erano nell'antichità l'acqua, l'olio o il vino, quasi a rappresentare nel titolo il senso di un contenitore di liriche; l'anfora, spesso, aveva un puntale terminale utilizzato per essere conficcato in apposite buche nel terreno o nella sabbia delle cantine, così come all'interno di questa raccolta molte poesie ci raccontano di come l'artista abbia radici profonde piantate nella sua terra e nei luoghi del suo presente.