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«La narrativa italiana del Secondo Novecento, va, fino ad oggi, considerata nella differenziazione del contesto storico in cui fiorisce, ed è caratterizzata, per lo più dalla memorialistica, di realismo o di fantasia che sia, nella quale l'autobiografismo ha una forte presenza, con tematiche ecologiche, civili e sociali, esistenziali, morali ed etiche, dove non mancano intrecci metafisici, anche del tutto trascendentali. In tal senso la realtà è riprodotta sia al passato che al presente o da un prefigurato futuro, colto anche nell'ottica fantascientifica di altri mondi. Accade così che la realtà assurga a valore storico o di vaticinio. Quando essa attenga a fatti semplici, o del quotidiano, che vanno a sottolineare un realismo più umano, colto nella gioia o nel dolore, essa assume un valore propedeutico e pedagogico al contempo, caratterizzando così l'opera. A questo canone ci sembra poter attribuire il testo "Un triste giorno di fulgido sole oscurato" di Daniele Ravanelli, scrittore novus, autodidatta che ha conseguito, con la lettura, un'importante e notevole cultura generale, ma anche antropologica e metafisica, tanto che è interessato a spaziare in territori "altri e paralleli".»