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Il viaggiatore che parte alla ricerca di un tesoro è sicuro che non lo troverà dietro l'angolo. Sa cosa cerca, sa che lo troverà, ma non sa né dove, tantomeno quando. Soprattutto ha capito cos'è il tesoro e non si accontenterà di qualcosa che vagamente gli somigli. Sa aspettare. Lui non desiste. È ostinato, instancabile, visionario. C'è una forza misteriosa che lo guida, giorno dopo giorno. Una linfa che trasforma la stanchezza in pazienza e la paura in fiducia. È una fiamma che lo scalda e lo illumina anche quando cala la notte. Quella fiamma è "Viva". Se il primo viaggio, "Nuda", è stato introspettivo, di ricostruzione e consapevolezza, questo prosegue sconfinando coraggiosamente le terre dell'Io, del passato, concedendosi, come una tregua, le emozioni del presente, qualche oasi nel "qui ed ora", come unico e vero senso del tempo. Non si avverte la fretta o l'ansia di arrivare. Il viaggiatore sa che arriverà nel momento perfetto, non un minuto prima di quando è predestinato a quell'incontro. Il viaggiatore si è evoluto, ha acquisito fiducia in sé stesso, nelle sue capacità e non teme niente. Si gode il viaggio sapendo che quando troverà il tesoro, saprà riconoscerlo.