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La nuova silloge poetica dell'autrice viene alla luce dopo una lunga riflessione, dopo anni estremamente vulnerabili. Anni in cui la sofferenza visibile ha dato vita a una serie di liriche, che l'autrice ha voluto intitolare "Brandelli dell'anima". I ricordi si vestono poeticamente di parole evocative forti, di metafore senza appello, senza sangue, senza orrore, in un giardino dell'animo personificato dove Laura instaura un delicato soliloquio feriale. Qui l'autrice si racconta, trovando uno spazio di meditazione intimo sempre legato alle profonde radici del proprio essere. Prefazione di Mariangela Lando.