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Leggere queste poesie, che hanno una lieve e dolce intimità, come "pagine", appunto, quotidiane di un diario, e mostrano una raffinatezza inventiva quasi fiabesca, è un piacere ed è un essere presi da una specie di "incantesimo". Vogliamo dire che è come un esporsi a una serenità di fondo, che magicamente non si scompone mai (la nonna canta "per non sentire le sirene urlare"), e si distende in quadretti successivi, l'uno dietro l'altro, quasi di una esposizione, con impressioni visive rapide, umili sogni realizzati: ecco l'incanto, la "spiaggia incantata", sulla quale, e semplicemente, ma vagamente, camminare, e sognare!