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"[...] Il segreto, che dal suo personale passato riemerge con speciale forza, è l'insistenza inguaribile del non dover temere: 'non avere paura', questo è il sacramento che contraddistingue la formazione interiore, e quindi il titolo del libro, ovvero il testamento, il leit-motiv, l'intimazione ossessiva e la corveé più necessaria che intesse di sé la storia del protagonista. La storia di un giovane studente e poi di un dottorando di medicina che, fra corse di ambulanze e feriti a morte, si laurea, si emoziona, viaggia, pervaso costantemente dalla poesia del mondo e di se stesso nel mondo, eppure destinato a un eroismo perentorio e forzoso. 'Vita, lavoro, scienza e coscienza nonché umanità si devono fondere in un unico crogiuolo' scrive Paolo Bagnoli, 'invece, di necessità virtù. Io come mille altri. Ti ritrovi su un'ambulanza, tu, uno qualunque approdato all'emergenza' e 'da persona che dovrebbe normalmente dare ti ritrovi a dover dare tutto, a vedere negli occhi, nelle parole e nei gesti la speranza altrui [....] ti ritrovi costretto ad essere un eroe'.. [...]".