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"Se il titolo di questa raccolta, dall'apparenza bizzarra e metaforicamente un po' macabro e forse irriverente, sembrerà a qualcuno, com'è possibile, almeno strano, diciamo subito che il crudo realismo delle parole, che ce lo propongono con una certa dose di amara ironia, vorrebbe contrapporsi, crediamo, nell'intenzione dell'autore, alla concezione ingiusta di esaltare i poeti solo dopo la morte o solo i poeti ormai del passato. E quindi rivela, in loro (e sua?) ironica difesa, insieme all'apprezzamento nel considerarli come dei fiori, quello che è il leit-motiv di questa raccolta di testi poetici, ossia la concezione satirica del contemporaneo mondo letterario e artistico e una visione etica e politica disastrosa, in termini gustosamente caricaturali e metaforici, ma persino drammatici, della nostra epoca e delle sue ingiustizie." (Neuro Bonifazi)