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"Quando il lirismo riesce a fondersi con l'incresparsi lessicale di un impulso alla ribellione, al rapporto di lacerazione con l'idea di interlocutore passivo (per esempio, in Homologo, una poesia di accesa virulenza in estenuata e illuminante cifra liberatoria), all'abbattimento del diaframma posto tra verità percepita e verità rivelata, allora si osserva nascere e stagliarsi su inediti fondali la coraggiosa quanto originale fisionomia poetica di Miriam Luigia Binda." (Rodolfo Tommasi)