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In una gita scambio tra classi di istituto tecnico il professore di lettere Luigi De Santis accompagna i suoi studenti veronesi di quinta in Salento, sua terra d'origine. Nel clima festoso di accoglienza, nelle escursioni alla scoperta del paesaggio naturale ed artistico la studentessa Milena con i suoi atteggiamenti seduttivi verso il suo insegnante risveglia in lui una sepolta memoria: gli anni universitari segnati dall'incontro con una compagna di studi, Luisa, figura di senso al centro di un tormentato itinerario formativo tra passione per i classici e confronto con una cultura accademica che davanti alle crescenti tensioni sociali e alla globalizzazione delle tecniche si chiudeva in stanchi miti. Da operatore scolastico si assume parte di colpa di una perdurante crisi nel sistema paese. Tema che realizza l'unità narrativa è il viaggio. Viaggio come superamento della solitudine, estasi, ma anche gioia-dolore del ritorno, nostalgia. Consapevole di essere per Milena punto di riferimento intellettuale e nel contempo oggetto, verosimilmente non unico, di prime prove di seduzione, De Santis trascorre giorni intensi tra felice sorpresa e lucida malinconia.