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C'è una singolare somiglianza tra un soggetto religioso biblico, il 'servo di Jahweh' (quello del profeta Isaia), e un soggetto considerato ateo, il cosiddetto 'uomo negativo' (di cui in qualche modo si parla nella 'teoria critica'). E c'è come una piccola folgorazione,un lampo, che si può ricavare da questa somiglianza: il servo di Jahweh e la persona negativa hanno la medesima identità: entrambi, nel loro contesto sociale, sono considerati senza dignità e senza Dio. Da questa scoperta muove la metodologia di ricerca che qui viene abbozzata. È una metodologia materialista, ma non perché vuole eliminare la religione; anzi, è finalizzata alla riscoperta della spiritualità e alla sua salvaguardia, ovunque e in qualsiasi modo si manifesti, con simboli religiosi o non religiosi. Con questa metodologia si offrono strumenti per scoprire come e quando avviene che qualcuno, esercitando il proprio potere religioso in forma di dominio, stabilisce ciò che è religioso e ciò che non lo è, ma non nell'interesse della religione bensì nel proprio interesse, e in questo modo, proprio lui, corrompe e annulla la religione.