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Con la riproposta di questo "romanzetto" epistolare di Quirico Viviani, un onesto poligrafo trevigiano attivo in Friuli tra i due secoli l'un contro l'altro armati, il Centro di Ricerca sugli Epistolari del Settecento (C.R.E.S.) battezza la sua terza collana editoriale, i "Ritorni". La nuova serie è destinata ad accogliere edizioni anastatiche o facsimilari di testi inquadrabili nell'alveo della cosiddetta epistolografia 'fittizia', ossia in quell'universo multiforme che di recente il Centro ha inteso esplorare in un apposito convegno internazionale e si tratterà, beninteso, di opere che siano divenute, nel frattempo, difficilmente reperibili o di cui non esistano riedizioni successive alla prima o, anche esistendo, abbiano avuto ridotta circolazione e non siano più in commercio, come nel caso di questa prima uscita (ma non si escludono a priori, se verranno, edizioni storicamente rilevanti di lettere 'private').