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"Il "mondo sommerso" è un microcosmo sconosciuto, fatto di stanze bianche, di larghi corridoi, di porte sbarrate. È il piccolo grande regno degli sguardi perduti nel vuoto, dei passi incerti e strascicati, dei lamenti, dei silenzi lunghissimi o delle risate convulse che scoppiano all'improvviso. È la dimora dei pazzi, dei malati di mente, dei depressi clinici. Dei dimenticati. Persone che vivono al margine, della società come della vita. L'autrice, lontana da facili autocommiserazioni e semplicistici giudizi, narra con spontaneità e naturalezza il suo breve ma travagliato percorso attraverso questa dimensione parallela, alternando momenti di cupa disperazione a passaggi insospettabilmente ilari e leggeri, come solo il "mondo sommerso", nella sua oscura quotidianità, sa regalare in modo tanto inaspettato e travolgente." (Sebastiano Pisani)