Tab Article
"Dopo un nonno ed un padre professionisti, ecco un dilettante che però ci prova! Questo è quanto ho scritto sulla presentazione della mia pagina web dove ho inserito alcuni portfogli. In effetti io di fotografia sono vissuto, sin da piccolo, nella camera oscura di mio padre. Non ho mai stampato però, perché diceva sempre che io dovevo studiare, ed alla fotografia, volendo, sarei arrivato più tardi. E mi ci sono accostato in effetti, ma dopo la scomparsa di mio padre, dopo che Photoshop era diventato preponderante all'uso della camera oscura e mi consentiva di scaricare e "sistemare" i miei scatti. Questo è stato il mio inizio, assieme alla maniacale revisione del materiale ereditato dai miei, che è stato ispirazione e guida per quel che riguarda il taglio o l'esposizione. E poi c'è la Calabria, terra che ho frequentato prima per lavoro e poi più tardi, da turista estivo al seguito di mia moglie, di padre calabrese. E lì piano piano è nato l'innamoramento, del territorio, della gente, di quel mare, di quei paesi purtroppo in degrado progressivo, delle feste e sagre estive. È un amore strano il mio, che mi ha fatto incontrare tanti amici, conoscere ed apprezzare luoghi e persone. Ma anche un amore critico quando purtroppo incappo nell'incuria, nella non coscienza della res pubblica, intesa come bene comune, cui tutti devono partecipare per la cura e per la conservazione. Da lì sono nati questi scatti tutti in bianco e nero, cui culturalmente mi sento più portato, che hanno cercato di fissare impressioni ed emozioni. Spero di esserci riuscito..." (Sergio Vaiani)