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Questo libro è un resoconto di viaggio alla scoperta di un Tibet insolito e affascinante. Nella regione di Ali l'asprezza e la monotonia della landa sconfinata si scontrano con la bellezza delle montagne innevate e del cielo che sembra un'enorme lastra blu. Una vegetazione fine e rada spunta tra le rocce, i numerosi laghi che costellano la zona sono salati. I pastori nomadi vivono in condizioni di estrema povertà; gazzelle, antilopi, argali e bharal dividono con loro la dura vita sull'altipiano e riempiono di poesia lo scenario delle vette più alte dove i tibetani hanno fissato "la dimora degli dei". Carovane di yak trasportano i prodotti locali fino ai mercati e c'è chi partendo da zone pastorali molto lontane trasporta cadaveri verso la terra della sepoltura celeste. Le anime dei defunti possono ascendere al cielo dopo che i corpi sono stati ridotti in brandelli e dati in pasto agli avvoltoi. Gruppi di pellegrini girano lentamente intorno al monte Kailash prostrandosi a terra e infliggendosi torture fisiche per ottenere la salvezza nella prossima reincarnazione. In mezzo al deserto l'antico regno di Guge è rimasto immutato nei secoli.